Innanzitutto vorrei ringraziare i quasi 1200 volontari del servizio regionale che hanno saputo gestire un significativo incremento di interventi registrato nel corso del tempo. Indubbiamente è aumentato l’impegno operativo e addestrativo che viene richiesto ai tecnici soccorritori, ai sanitari e alle scuole, ma dobbiamo ritenerci molto soddisfatti dei risultati raggiunti. Un aspetto, in particolare, certifica il valore del lavoro svolto: da oltre 10 anni non si sono più verificati incidenti gravi tra i volontari in operatività.
Non è un argomento secondario perché i nostri soccorritori vengono impiegati in condizioni ambientali ad alto rischio e in contesti di elevato stress psicofisico che può portare a commettere errori e a sottovalutare i pericoli. Senza dimenticare l’elemento della fatalità che, in montagna e in grotta è sempre in agguato, anche tra gli alpinisti e gli speleologi più esperti. È il risultato di ore e ore di formazione, esercitazioni e collaborazione con altri enti – il Servizio Regionale di Elisoccorso, in primis – che forniscono a ogni volontario la necessaria preparazione tecnica e sanitaria per portare soccorso a chi ne ha bisogno, senza compromettere la propria incolumità.
«Fare un lavoro bene, perché così si deve fare» scriveva Cesare Pavese. Questa è la bussola che deve orientare il lavoro di tutti gli organi del nostro servizio: l’importanza di migliorare sempre, anche in ciò che facciamo già piuttosto bene.
Luca Giaj Arcota
Presidente Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese